Ogni anima che viene sulla terra ha un suo personale programma da realizzare. In questo programma sta scritto a grandi linee quello che l’anima dovrà compiere, dovrà imparare e realizzare, le persone per lei importanti che dovrà incontrare, le cose che dovrà apprendere e sperimentare, i dolori che dovrà sopportare, le malattie, le gioie, i tradimenti, i lutti. Lo scopo del programma è quello di far procedere l’anima, incarnazione dopo incarnazione, verso quel sentiero evolutivo che, rampa dopo rampa, la avvicini sempre più alla sua Sorgente, che è Dio. In questo programma, o disegno, che l’anima stessa d’accordo con le guide, gli Angeli, i Maestri ed altre entità più evolute, traccia prima di incarnarsi, è contenuto un biglietto
con due date importanti, quella di andata (la nascita) e quella entro la quale bisogna fare ritorno (da noi terreni chiamata morte). Quindi il programma ha un inizio e una scadenza che la nostra stessa anima concorda con Dio, prima di arrivare sulla terra. Il programma, nelle registrazioni metafoniche, viene spesso anche chiamato “contratto”, dai nostri cari disincarnati.
Se moriamo è perché il nostro programma è finito ed è arrivato quel giorno e quell’ora che noi stessi avevamo stabilito. Se non moriamo e “ci salviamo” , è perché, evidentemente, il nostro programma non era finito e non era ancora giunto il nostro giorno e la nostra ora.
Quindi, se un tuo caro se n’è andato, non torturarti con i tuoi assurdi sensi di colpa, con i tuoi se e con i tuoi: “magari se avessi fatto questo o quello si poteva salvare”,” se avessi scelto quel medico anziché quell’altro che lo ha operato …” , “se quel giorno non avessi dato la mia macchina a mio figlio magari non avrebbe avuto quell’incidente in cui ha perso la vita,” ecc ecc..
Se se n’è andato, e la sua anima e Dio e il suo Angelo Custode l’hanno permesso, è perché il suo programma era finito e doveva rientrare. Magari, tutt’alpiù, potevano cambiare forse solo le modalità, magari se non gli davi la macchina non se ne andava con l’incidente ma se ne andava con un attacco di cuore o un intossicazione, o con una puntura d’insetto, ma doveva rientrare .
Vorrei che questa cosa ti sia chiara poichè nelle registrazioni che ricevo insistono spesso su questo. “Il suo programma era finito, mi dicono in maniera categorica, quando chiedo spiegazioni su come mai se n’è andato, spesso improvvisamente e inaspettatamente, questo o quell’amico, ancora giovane, questo o quel parente o conoscente. È come se ognuno di noi, prima di nascere, prende una matita e fa quel determinato disegno e lo sottopone all’approvazione di Dio. Dal momento in cui Dio lo approva, il disegno è quello. Non può più cambiarlo. Magari ci sono delle varianti, magari è concesso di scegliere o cambiare, in una certa misura e strada facendo, le gradazioni o i colori con cui va ricamato, ma il disegno, la trama, è quella, ed è quello che dovremo portare a compimento entro quella data e non oltre; ma allora è inutile curarsi, mi dirai tu, tanto tutto è già scritto…. A questa tua legittima osservazione rispondo: noi non sappiamo, a livello cosciente, (anche se la nostra anima lo sa) , la data del nostro ritorno. Quindi, ci dobbiamo curare. Se il nostro programma non è scaduto, le cure serviranno. Se il nostro programma è finito e noi dobbiamo rientrare, le cure non serviranno. Però, potrebbero servirci, quantomeno, ad alleviare la sofferenza, ad andarcene in maniera più tranquilla, con meno dolore e con meno traumi, anche psichici. Quindi abbiamo comunque il dovere di curarci e di curare i nostri cari, animali compresi.
E coloro che si tolgono la vita ? mi chiederai … Anche per loro vale la stessa legge: se il suicidio riesce è perché il programma dell’anima era comunque finito e se ne sarebbero andati comunque, magari con altre modalità, con un incidente o una malattia. Se il suicidio non riesce e viene sventato all’ultimo momento, o se comunque, per una serie di circostanze che ai nostri occhi appariranno strane o fortuite o miracolose, si sopravvive, vuol dire che il programma dell’anima non era ancora finito, e doveva concludersi in una data diversa, futura.
E ti dirò di più.
Il progetto dell’anima non riguarda solo l’anima degli uomini, ma anche l’anima degli animali, per lo meno delle specie più evolute, di quelle che si sono già individualizzate.
Come faccia un cane o un gatto a farsi un programma prima di nascere, questo mi sfugge, ma evidentemente la sua anima possiede delle facoltà che gli permettono di farlo. E perché no ? in fondo, che ne sappiamo noi ? Ovviamente anche nel programma fatto dall’anima dell’animale c’è la data di andata e ritorno, e ovviamente, anche per loro lo scopo del programma è sempre la grande spinta evolutiva che anima tutta la creazione.
Voglio raccontarti una storia adesso, una storia vera. Qualche giorno fa la mia splendida gatta di otto anni, Sarah Maria Sole, mi ha lasciata, e ritornata nella Casa del Padre. L’avevo chiamata Sarah Maria Sole perche sin da piccola era innamorata del sole, passava ore intere sul’albero del giardino, nascosta fra i rami, immobile, a bearsi e riscaldarsi al sole, nelle belle giornate dai luminosi mattini, nei dorati e tranquilli, azzurri pomeriggi. Mio marito, improvvisamente, circa un mese prima al registratore, mi aveva preannunciato: “Sarah deve venire, il suo programma sta per finire” . Vedrai, starà bene qui , Gino (l’altro mio gatto trapassato) la sta aspettando, qui non c’è freddo, non è inverno, qui c’è sempre il tepore di giugno, c’è un prato verde e anche qui c’è l’albero del sole … “ Rimasi esterefatta, no, non era possibile, Sarah era ancora giovane, era sana, piena di vita …
Accadde che, dopo circa 10 giorni all’improvviso, una mattina Sarah , che era sempre stata di buon appetito, non volle mangiare più … non mangiava e vomitava …. Divenne tutta gialla, gli occhi, la pelle… il veterinario , immediatamente interpellato, sospettava un tumore al fegato. Nel frattempo furono fatti tutti gli esami. Sarah non mangiò nulla per 15 giorni. Era diventata scheletrica, nonostante tutte le cure. Poi improvvisamente, si riprese. L’ecografia e le analisi rivelarono non un tumore, ma un epatite. Curabile, curabilissima. Sarah si era ripresa. Per 4 giorni mangiò voracemente, aveva ripreso a giocare, era di nuovo vispa, monella. L’avevo vegliata per 15 notti, ora che era fuori pericolo ero ritornata a dormire sopra, in camera da letto. Pensai che mio marito si era sbagliato. Sarah da 4 giorni si era ripresa, stava meglio, le lunghe cure che avevamo fatto avevano funzionato, il dottore aveva detto che l’epatite era curabile, e la gattina stava reagendo bene. La mattina del 30 gennaio scesi in cucina a prepararmi il caffè. Dopo, piano piano, entrai nella stanza dove dormiva Sarah, non volevo svegliarla. Come sempre le accarezzai piano le orecchie. Mi sembrò strano che restasse immobile, lei, al mio contatto, anche se dormiva, si muoveva sempre un po’ …
Guardai meglio, mi resi conto che non respirava. Sarah era morta nel sonno. Era ancora calda… un infarto del tutto immotivato, non aveva mai sofferto di cuore, l’aveva portata via nel sonno. Il veterinario esterefatto: “non riesco a spiegarmi come sia stato possibile ….” Mio marito, al registratore, a me che piangevo forte: “te l’avevo detto che doveva venire, il suo programma era finito, è tornata a Casa con un infarto, è qui, sta giocando con Gino vicino l’albero del sole, sta bene, sta bene…” Vorrei concludere questo capitolo riportando un messaggio pubblicato su Stazione Celeste, e canalizzato da una validissima sensitiva, che molto si avvicina a quanto qui ho detto, messaggio che le guide hanno fatto pervenire ad agosto 2016, a proposito delle vittime del terremoto che aveva colpito l’Italia in quei giorni: “Noi vi chiediamo di sospendere il giudizio e di salutare, anzi salutiamoli insieme, perché è con noi che sono adesso, le anime dei vostri fratelli che sono volati via aggrappandosi al vento che li ha riportati a Casa.
Salutateli e lasciateli andare e non vi soffermate sulla loro età biologica, non vi soffermate sul fatto che ci sono stati anche dei bambini e guardate al fatto che ognuno di loro tiene nelle mani un diario personale. In quel diario c’è la direzione che il cuore vuole seguire e sorella morte rispetta sempre i dettami della vostra anima . I vostri fratelli sono ancora vivi, si sono vivi !
Questa misericordiosa figura della frequenza di ciò che chiamate morte, che traghetta semplicemente ciò che siete da una dimensione all’altra, smettete di vederla come l’immagine di un mostro che falcia il vostro respiro, e vedetela invece come l’immagine di un aereo che vi porta in alto, lontano, vedetela come l’astronave che ogni tanto cercate di vedere scrutando i vostri cieli. Essa altro non è che qualcosa che amorevolmente vi prende e vi porta da un’altra parte.
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